I monti Dauni, l’altra Puglia

C’è una Puglia, in provincia di Foggia, sconosciuta ai più. Non è la Puglia piatta, calcarea e siticulosa, ma quasi montana, ondulata e solcata da corsi d’acqua. Una Puglia di confine, interna, quasi appenninica, dove i dialetti rassomigliano a quelli campani o molisani, ma non per questo priva di identità. Sono i Monti Dauni, un’area di transizione tra l’Appennino e il tavoliere, dove la Puglia si fa alta e fresca, con le vette più alte della regione. Si tratta di un’area vasta, estesa quasi 126000 ettari, che comprende 29 comuni, se includiamo anche la fascia più prossima alla pianura con Ascoli Satriano, Castelluccio dei Sauri, Troia e Lucera.
si sviluppa in una stretta fascia nell’estrema parte nord-occidentale della Puglia, corrispondente alla porzione orientale della Catena appenninica, ai confini con il Molise, la Campania e la Basilicata. Da un punto di vista morfologico, è caratterizzato da una serie di dorsali sub-parallele allungate in direzione Nord Ovest-Sud Est. I Monti Dauni si elevano dal Tavoliere inizialmente con deboli alture collinari, assumendo quote via via crescenti, fino a raggiungere i 1151 m s.l.m. di Monte Cornacchia (la vetta più alta di tutto il territorio regionale)

Troppo spesso dimenticata e relegata ad un ruolo marginale, anche nella denominazione geografica di Subappennino dauno, quasi a connotarla subalternamente al vero Appennino, quest’area è oggi uno scrigno di autenticità, che offre paesaggi, borghi, tradizioni ed un’accoglienza senza eguali.

castello medievale di Bovino
Il castello di Bovino, su precedenti fortificazioni romane

Il patrimonio storico dei Monti Dauni

Area di passaggio per eccellenza tra Sannio e Daunia, storicamente attraversata da importanti assi viari come l’Appia antica, l’Appia Traiana ed importanti tratturi Regi, conserva testimonianze sorprendenti di quasi tutte le epoche storiche. Tracce del popolo Daunio e romane, osservabili a Bovino con il suo Museo civico Nicastro, ma soprattutto ad Ascoli Satriano, dove si custodiscono gli straordinari Grifoni e gli scavi di Villa Faragola, ed a Lucera con l’anfiteatro augusteo. Fortificazioni bizantine, normanne e poi sveve adornano Biccari, Pietramontecorvino, Castelluccio Valmaggiore, Deliceto. Splendide cattedrali impreziosiscono Bovino e soprattutto Troia, famosa per il rosone della sua splendida basilica. Di epoca aragonese e spagnola troviamo vestigia a Rocchetta Sant’Antonio, Sant’Agata, Panni, Celenza Valfortore.

La ricchezza e bellezza dei suoi paesi è testimoniata dall’inserimento nel circuito dei Borghi più belli d’Italia di Bovino, Pietramontecorvino, Alberona e Roseto Valfortore. La qualità dell’accoglienza si evince dai ben 9 paesi insigniti della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, i quattro succitati più Orsara, Biccari, Troia, Sant’Agata e Rocchetta.

borgo di Pietramontecorvino
il paese di Pietramontecorvino

Ambiente e tutele nei Monti Dauni

Da un punto di vista geologico, i monti dauni presentano successioni affini a quelle appenniniche, di epoca in prevalenza cretaceo-miocenica. Prevalgono le rocce sedimentarie di tipo argilloso intercalate con arenarie, marne argillose o, più di rado, conglomerati; La coerenza delle rocce è mediamente scarsa. L’area infatti è interessata da fenomeni franosi. Ma data la litologia, l’elemento caratterizzante questa zona rispetto al resto della Puglia è la presenza di numerosi corsi d’acqua in superfice. Si tratta per lo più di corsi a carattere torrentizio, defluenti da Ovest verso Est e formando valli più o meno incise con al fondo strette piane alluvionali. I principali sono: l’Ofanto a Sud; il Fortore a Nord; i torrenti Celone, Carapelle, e Cervaro. Degna di nota è anche la presenza del piccolo Lago Pescara di origine naturale e del Lago di Occhito, bacino idrico artificiale tra i più grandi d’Europa. Il primo sorge alle pendici di Toppo Pescara e Monte Sidone, a 900 m s.l.m e si ritiene possa essersi impostato sulla sommità di un cumulo di frana. Il secondo, invece, segna il confine naturale tra Molise e Puglia ed è alimentato dalle acque del fiume Fortore. La ricchezza di acque ha permesso storicamente lo sviluppo di numerosi molini, se ne possono ammirare due a Bovino ed a Roseto Valfortore. Le numerose sorgenti, fontanili e fontane come quelle di Alberona, testimoniano l’abbondanza dell’elemento e permetono la vita di importanti specie animali altrove del tutto assenti.

Da un punto di vista ambientale, i Monti Dauni sebbene non possano vantare riserve o parchi nazionali, presentano una vasta ricchezza di paesaggi, habitat e specie, favoriti dalla scarsa antropizzazione e dalla prevalenza del mosaico agro-silvo-pastorale. Del sistema delle tutele fanno parte un lembo del Parco Regionale del fiume Ofanto e cinque siti di importanza comunitaria: da Nord a Sud, la Valle del Fortore e lago di Occhito, Monte Sambuco, Monte Cornacchia-Bosco di Faeto, Valle del Cervaro che si estende fino al Parco regionale del bosco Incoronata, a Foggia, Accadia-Deliceto. Questi siti tutelano per lo più zone sommitali dove si alternano fasce boscate con estesi boschi di caducifoglie, querce e in minima parte faggio, pascoli montani di grande valore floristico, bacini idrografici di valore con boschi ripariali, foreste a galleria ed habitat acquatici preziosi. La biodiversità di queste zone infatti è altissima e può annoverare oltre specie rare e particolari per la regione, per lo più legate agli ambienti acquatici come la lontra, presente sul Cervaro e sull’Ofanto dove è anche simbolo del Parco; per gli anfibi il tritone italico, la salamandrina dagli occhiali endemica dell’Italia meridionale appenninica, la rana dalmatina, il raro Ululone Appenninico; tra i pesci l’alborella meridionale, endemica del Sud Italia e per quanto riguarda l’avifauna, è presente l’unico nido nella Puglia settentrionale della rara cicogna nera.

Enogastronomia e folklore

L’ enogastronomia è sicuramente un pezzo forte dei Monti Dauni, grazie alla genuinità di produzioni e ricette. La parte del leone la fa sicuramente il maiale, oggetto di decine di preparazioni, tra cui il ‘soffritto’ preparato in diversi modi da ogni paese. Da segnalare soprattutto il presidio Slow Food del Maiale Nero, alla base della produzione dei pregiati prosciutti di Faeto. L’olivicoltura è diffusa e si producono ottimi extravergini anche con la denominazione DOP Dauno. La viticoltura è presente nelle fasce contigue alla pianura, soprattutto in agro di Troia, che dà il nome ad un vitigno in rapida ascesa, il Nero di Troia, e ad Ascoli Satriano. Non mancano legumi e cereali di qualità, con i cosiddetti ‘grani antichi’ in grande crescita, la produzione di mele a Candela sta anche avendo successo. La produzione casearia, importante a Deliceto, vede eccellenze sia a nord che a sud, grazie a caciovalli anche podolici e da mucche al pascolo, mozzarelle, canestrati, pecorini e caprini.

Ciò che davvero rende questi paesi unici è anche la forza dei legami e del folklore locale. Feste tradizionali come le fanoje sono sentite e celebrate in diverse ricorrenze in ogni paese. Di fama internazionale è diventata la festa dei fucacoste e cocce priatorje di Orsara, da cui qualcuno fa addirittura derivare la moderna Halloween. La diversità culturale si esprime anche grazie a forti minoranze linguistiche riconosciute, come quella franco-provenzale, a Faeto e Celle San Vito, il più piccolo comune di Puglia. Oppure quella Arbresh, di lingua albanese, a Casalvecchio e Chieuti. Alcuni paesi hanno investito molto nel cosiddetto turismo delle radici, cercando di riconnettere famiglie emigrate all’estero con i propri paesi di origine, alla ricerca di un legame a volte perso ma vivo nella memoria e nella voglia di incontro. Il caso più eclatante è quello di Roseto, la cui strategia prende il nome dal Roseto effect, un fenomeno studiato in America dove una piccola comunità di italoamericani originari di Roseto presentava percentuali irrisorie di malattie cardiache, grazie ai legami familiari e sociali e allo stile di vita sano.

Opportunità e criticità per il turismo

Il turismo delle radici è solo un tassello insieme a politiche abitative e turistiche di ampio respiro per provare a contrastare lo spopolamento, il più grave problema di queste aree interne private ormai di molti servizi. In questo, uno sviluppo del turismo lento attraverso escursionismo, cammini e cicloturismo potrebbe portare senz’altro benefici e indurre alcuni giovani a restare investendo in questo settore. La zona ha un alto potenziale, sia per il turismo a piedi che in bici, grazie ad un territorio montano e collinare altamente panoramico, con ampia scelta di percorsi e di viabilità minore, distanze ottimali tra i paesi ed ampie zone rurali e boschive. Numerosi itinerari a lunga percorrenza attraversano l’area, come la Via Francigena, il Sentiero italia, la futura Via Dauna del Cammino Materano, i tratturi regi rappresentano un’enorme opportunità.

Un ottimo lavoro è portato avanto dal Gal Meridaunia con il portale Visit Monti Dauni che cerca di riunire e promuovere tutto il comprensorio. Sicuramente c’è bisogno di una migliore cooperazione tra paesi nel pianificare reti sentieristiche ed interventi a favore del turismo lento, manca il coinvolgimento dei professionisti del settore, da affiancare alle associazioni locali. La grande criticità paesaggistica che può davvero frenare questo sviluppo è rappresentata dall’eccessiva e disordinata installazione di pale eoliche. Lo stesso Piano Paesaggistico pugliese lo sottolineava anni fa, ed oggi la situazione sta peggiorando con centinaia di progetti in attesa di approvazione, per i quali spesso i Comuni non hanno potere di opporsi. I Monti Dauni insieme con le contigue aree del sannio beneventano, dell’irpinia e della provincia di Potenza, sono l’area con la più alta densità in Italia di aerogeneratori. E’ ora che si smetta di colonizzare un territorio senza neanche interpellarlo e si dia la possibilità di sviluppare altre economie sostenibili e con ricadute positive sulle comunità.

Pale eoliche nei Monti Dauni
in alcune zone la concentrazione di pale eoliche compromette il paesaggio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »
Torna in alto